Oggi è stata una giornata pesante, una giornata che mi ha messo di fronte alla dura realtà e a fare i conti con tutto il mio passato, fino a questo istante. Mettere ordine nella mia vita è proprio come una foglia quando si stacca dal ramo di un albero in autunno. L’esigenza di fare ordine di oggi, in questo senso, non è stata un’imposizione esterna, ma il desiderio di un ritorno alle origini.
Sono stata educata a credere che l’ordine dovesse avere un volto preciso, levigato, perfetto.
L’immagine che mi offrono le riviste, i social, è quella di una vita impeccabile, dove ogni oggetto trova il suo posto ed ogni emozione è incasellata in una scatola di vetro. Ma la natura mi insegna che l’ordine vero non è sinonimo di quella che io credo perfezione. Le foglie cadono in un apparente disordine, eppure creano un tappeto che proteggerà dal freddo i nuovi cicli e la rinascita.
Mettere ordine significa, innanzitutto, ascoltare il mio cuore. Ogni mi chiedo: cosa mi fa stare bene? Cosa mi appesantisce? È un processo intimo, un dialogo con le mie paure e le mie gioie. Desidero liberarmi da ciò che non risuona con la mia essenza, dai legami da cui mi sono fatta imprigionare, dalle aspettative altrui che credevo fossero le mie e che non avrei mapi potuto soddisfare, per fortuna.
Quindi questo desiderio di ordine è diventato un gesto pratico, un atto: sbarazzarmi di oggetti inutili, dedicare tempo alle relazioni che nutrono l’anima, creare spazi in cui il respiro possa fluire liberamente.
In questo percorso, non temo il disordine, perché anche in esso c’è bellezza. La vita è un mosaico di emozioni contrastanti, e ogni pezzo, ha il suo posto.
L’ordine naturale delle cose è una danza con le “imperfezioni”. Desidero fidarmi del mio istinto, ed iniziare a seguire il ritmo del cuore. L’ordine non è una destinazione, ma una continua esplorazione di ciò che è giusto per me.
Aura è diventata questo viaggio, e, in fondo, mettere ordine è un modo per dipingere il mio mondo, una tela in continua evoluzione, dove ogni tratto, ogni macchia, mi racconta chi sono.
A Marzo, Giuliano mi ha detto che riprendono i lavori di Andromeda, la nostra seconda cupola che apriremo ai primi di maggio, sarà davvero bello poter ospitare al quadrato.
Sarà bello per me esserci…
