Ultimamente mi sono dimenticata di prendermi una pausa. Questo progetto di journaling, alquanto strano in questo contesto, emerge come un atto di resistenza e di cura, un gesto che mi permette di rallentare e di riconnettermi con mie emozioni svelandole a te. Questa pratica è proprio come il fiore di Croco che è sbocciato nel nostro giardino, con forza e delicatezza, portando con se il messaggio potente dell’imminente arrivo della primavera.
“Il Croco dell’Anima”, con i suoi petali tra il lilla e il viola, emerge dal terreno ancora freddo… è il primo segnale “evidente” di vita dopo un lungo inverno. Questo fiore per me simboleggia la rinascita, mi ha riportato nel cuore al processo del rifiorire, anche se il contesto appare sfavorevole. Quando mi siedo a scrivere, non faccio altro che seguire l’esempio di Croco: mi apro, mi svelo e permetto alla luce di entrare, va bene.
La scelta di iniziare ad esplorare il journaling attraverso l’immagine di questo fiore non è casuale. Croco, con la sua delicatezza, ha rotto il silenzio dell’inverno ed si esprime con una bellezza disarmante, ma non lo vedrai se non ti avvicini abbastanza.
Ogni pagina che desidero scrivere qui è un gesto di amore, un modo per onorare noi tutti e una terra che non conoscevo e di cui mi sono profondamente innamorata.
Un singolo fiore è un immenso invito a ricordarmi della mia anima, a scoprire la bellezza nelle piccole cose, nelle piccole sfumature, senza retorica.
Nulla in quel contesto rigido e freddo avrebbe dato speranze al piccolo Croco, eppure eccolo qui, un po’ come noi, un po’ come Aura.
Spero che le parole che raccoglierò, possano ispirarti a coltivare il tuo personale giardino in senso letterale ma anche metaforico e magari a venire a trovarci.
Ti accompagno in questo viaggio di fioritura e scoperta, ti va?
