Prima di conoscere Aura, avevo paura all’idea di dormire nel bosco, pensavo che in Basilicata ci fossero gli orsi, liberi di notte di venire ad aggredirmi, pensavo che qualcuno mi avrebbe fatto a pezzettini e lasciata lì in mezzo al nulla mischiato col niente.
La prima notte che sono arrivata ad Accettura, anche se sapevo che le mie fossero solo proiezioni di un pensiero selvaggio, sono comunque rimasta a dormire in paese…
Giuliano non mi ha forzata, ma qualche sorrisetto sotto i baffi e qualche battutina me l’ha lanciata, però non mi ha detto che ero una fifona, mi ha lasciata libera di vivere la mia personale esperienza con Aura, in particolare con Cassiopea, la prima cupola che è stata aperta in Agosto dello scorso anno.
Avevamo necessità di verificare delle piccole infiltrazioni d’acqua dal perimetro per cui, l’indomani siamo saliti al bosco per controllare e fare qualche piccolo lavoro di manutenzione.
Ragazzi, quel giorno ho incontrato per la prima volta le cupole… sembrano fluttuare tra le nuvole. La loro forma mi ha catturata, quella scoscesa che guarda il paese, un palcoscenico, e il bosco…
La vista è un dipinto impressionista che cambia volto con il sole. Il paese, piccolo e incantato, si erge tra colline. Le cupole sembravano toccare il cielo.
Ogni parola che scrivo è un omaggio a questa bellezza, a questo silenzio che riempie gli spazi, a questo mondo che si rivela in tutta la sua meraviglia. Qui, dove la natura e la mia anima si intrecciano, sto scoprendo l’essenza della mia vita, e per questo, non potevo essere altrove.
